Bocuse d'Or - atmosfera unica e coesione familiare

Dirk, lei sostiene il team del Bocuse d'Or da 10 anni. Quali sono esattamente i suoi compiti durante la competizione?

Dirk: Sostengo il team tedesco nell'organizzazione completa del Bocuse d'Or. Mi occupo della giuria e degli chef ospiti, dell'equipaggiamento dei candidati, dell'approvvigionamento dei prodotti, della regia, delle attività di stampa e molto altro ancora. Un tempo aiutavo anche ad allestire le sedi, ma quest'anno, con il trasferimento al Palmengarten di Francoforte, il team che si occupa della location dell'evento ha preso il sopravvento. Sono anche membro della giuria tecnica e ho la responsabilità di garantire che gli ingredienti e le attrezzature utilizzate dai partecipanti siano conformi alle severe regole del concorso. Ciò significa che controlliamo ogni singola scatola che i concorrenti portano con sé ed esaminiamo gli ingredienti per assicurarci che nulla sia stato precotto o preparato. Inoltre, ci assicuriamo che tutti i concorrenti entrino nella loro cella di cucina alla stessa ora e li cronometriamo.

Wow... sembra un lavoro molto impegnativo.

Lo è davvero! Iniziamo a pianificare circa due mesi prima dell'evento vero e proprio. L'organizzazione di un concorso come il Bocuse d'Or è davvero il massimo. Fortunatamente, METRO mi concede delle ferie nei giorni dell'evento, in modo da poter essere presente per la squadra tedesca sia alle eliminatorie nazionali sia alla finale europea, che quest'anno si terrà a Trondheim.

Come è arrivato a far parte della squadra?

È stata una coincidenza. Durante un evento al METRO Campus di Düsseldorf, ho avuto l'opportunità di incontrare Patrick Jaros, l'attuale presidente del Bocuse d'Or Germania, e di cucinare un menu con lui. In seguito, mi ha chiesto se potevo immaginare di sostenere la squadra del concorso di cucina. E io ho risposto di sì.

E ora sono passati 10 anni.

Esattamente, a volte è così nel settore della ristorazione. Si va d'accordo, si ha la stessa passione e si sviluppano nuove collaborazioni. Patrick e io siamo diventati ottimi amici dopo tutti questi anni.

Cosa la affascina di più della gara di cucina?

L'atmosfera familiare. È come una grande famiglia che si riunisce regolarmente e si sostiene a vicenda per fare un passo avanti. Per me personalmente è importante dimostrare che il resto della squadra e i partecipanti possono contare su di noi. Qualsiasi cosa sia necessaria, noi siamo pronti. La riunione che si tiene ogni due anni in occasione dell'evento e i contatti che si creano sono semplicemente impagabili. Questo sentimento di unione rende il Bocuse d'Or un'esperienza unica e indimenticabile.

E l'atmosfera in loco?

😄 Incredibile... E rumorosa, quasi da stadio. Gli chef della squadra siedono addirittura insieme ai tifosi sugli spalti e fanno il tifo per i candidati a gran voce.

Quale momento degli ultimi 10 anni del Bocuse d'Or ricorda in modo particolare?

Nel 2014, ho presentato spontaneamente il concorso dal box di cucina, dove i candidati preparano il loro menu, perché il presentatore vero e proprio era purtroppo impossibilitato a partecipare. È stato emozionante, ovviamente, ma anche una grande esperienza.

Quando non è in viaggio per il Bocuse d'Or, di solito la si trova al Campus METRO di Düsseldorf. E ormai sono 18 anni che è lì.

Esatto... e inizialmente volevo restare solo per un anno. Ma, come per il Bocuse d'Or, ho capito subito che io e METRO eravamo in sintonia. È per questo che da 18 anni lavoro come responsabile del catering e degli eventi e, insieme al mio team, mi occupo del catering culinario di tutti gli eventi interni ed esterni e del nostro ristorante aziendale METROs Inn.

Quali sono esattamente questi eventi?

Si tratta di feste estive, conferenze stampa, riunioni del consiglio di vigilanza e simili. Ma organizziamo anche eventi più grandi, come il Rolling Pin o il Gourmet Festival, come progetti speciali di catering, dall'ideazione alla pianificazione dello stand, fino all'assistenza e al servizio in loco.

Lei è l'uomo con i due cappelli da chef. Cosa le piace in particolare del suo lavoro?

Semplicemente, non ci si annoia mai. Ci troviamo sempre di fronte a nuove sfide e conosciamo costantemente nuove persone. Qui possiamo davvero diversificare il nostro lavoro, sfogarci e siamo praticamente i protagonisti della nostra storia. Abbiamo anche un grande team che si sostiene a vicenda come una seconda famiglia. Posso contare sui miei colleghi al 100% e questo è molto importante per me.